Nelle ultime settimane, si è assistito ad attacchi ucraini contro due impianti radar di cui si compone la rete di allerta precoce della Federazione Russa e all’autorizzazione concessa a Kiev dai Paesi Nato in merito all’impiego di sistemi d’arma occidentali per condurre operazioni in profondità in territorio russo. Sul fronte diplomatico, i membri del G-7 hanno concordato il trasferimento all’Ucraina, sotto forma di prestito, delle rendite generate dai depositi russi sottoposti a congelamento ai sensi delle sanzioni occidentali, mentre il vertice svizzero presso il Bürgenstock Resort, nei dintorni di Lucerna, è culminato con un documento finale a sostegno dell’integrità territoriale dell’Ucraina, in cui si afferma che «il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine al conflitto». Eppure, la Russia non era stata invitata, e questo concorre a spiegare perché alcuni Paesi cruciali – come la Cina – abbiano disertato il summit e 14 dei 92 partecipanti abbiano rifiutato di firmare il comunicato conclusivo, tra cui Brasile, India, Sudafrica, Arabia Saudita, Messico, Indonesia, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. A sua volta, la Russia ha posto per tramite del presidente Putin una serie di precondizioni per intavolare una trattativa, consistenti nell’impegno da parte dell’Ucraina a ritirare le proprie forze dai quattro oblast’ inglobati nella Federazione Russa e a rinunciare definitivamente ad aderire alla Nato. In ogni caso, ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, «l’esito dei negoziati con l’Ucraina deve essere approvato dal legittimo governo ucraino. Volodymyr Zelens’kyj non appartiene a questa categoria». Simultaneamente, sul fronte levantino, sembra imminente una nuova guerra tra Israele e Hezbollah. Parliamo di questa intricata situazione assieme a Marco Bertolini, generale di corpo d’armata con trascorsi a capo del Comando Operativo di Vertice Interforze e del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, della Brigata Paracadutisti Folgore e del 9° reggimento incursori Col Moschin. SOSTEGNO 🟠 Bonifico bancario 👉 IBAN: IT82S3608105138278581378601 intestato a Giacomo Gabellini 👉 BIC/SWIFT: PPAYITR1XXX 🟠 Paypal 👉 🟠 Tipeee 👉 I MIEI LIBRI 👉 Ordine multipolare. Geopolitica e cultura della crisi, Diana 2024 =sr_1_5?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=26UGT48ESTR8C&keywords=ordine multipolare&qid=1707302840&sprefix=ordine multipolar,aps,128&sr=8-5 👉 Dedollarizzazione. Il declino della supremazia monetaria americana, Diarkos 2023 =sr_1_1?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695810948&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-1 👉 Taiwan. L’isola nello scacchiere asiatico e mondiale, L’Antidiplomatico 2022 =sr_1_5?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695810948&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-5 👉 Dottrina Monroe. L’egemonia statunitense sull’emisfero occidentale, Diarkos 2022 =sr_1_2?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695810948&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-2 👉 Ucraina. Il mondo al bivio. Origini, responsabilità, prospettive, Arianna editrice 2022 à-prospettive/dp/886588228X/ref=sr_1_7?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695810948&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-7 👉 Guerra in Ucraina. Cause, conseguenze, retroscena (coautore), Sandro Teti 2022 =tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1695811158&sr=8-10 👉 Krisis. Genesi, formazione e sgretolamento dell’ordine economico statunitense, Mimesis 2021 =sr_1_3?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695811158&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-3 👉 Weltpolitik. La continuità politica, economica e strategica della Germania, goWare 2019 à-economica-strategica-Germania/dp/8833631982/ref=sr_1_4?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695811158&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-4 👉 Israele. Geopolitica di una piccola, grande potenza, Arianna editrice 2017 =sr_1_8?crid=3UKZQUSH8JPR5&keywords=giacomo gabellini&qid=1695811158&sprefix=giacomo gabell,aps,112&sr=8-8
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