Il Palazzo Schifanoia di Ferrara, oggi sede di un museo, venne eretto su commissione di Alberto V d'Este nel 1385. Il nome (che, letteralmente, significa “che schiva la noia“) voleva sottolineare il suo impiego come luogo di incontri conviviali e feste di corte. Gli affreschi del Salone di rappresentanza, uno degli esempi più alti raggiunti dall'arte rinascimentale profana nelle corti italiane del XV secolo, furono eseguiti per volontà di Borso d'Este negli anni 1468-1470. La straordinaria rapidità esecutiva, ottenuta attraverso l'impiego di un nutrito gruppo di pittori (rappresentanti della cosiddetta “officina ferrarese“) si spiega, con tutta probabilità, con il fatto che questi dovevano celebrare l'investitura, da parte di papa Paolo II, di Borso a duca di Ferrara, programmata all'inizio del 1471. Con la decadenza degli Estensi il palazzo fu adibito ad uso civile. Il salone ospitò le lavorazioni di una manifattura di tabacchi e poi
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