Un anno è passato dalla morte di Hebe De Bonafini, donna argentina simbolo delle Madres de Plaza de Mayo e protagonista attiva della lotta per l’ottenimento della verità e della giustizia sui circa desaparecid*s deportat*, torturat* e massacrat* durante la dittatura militare che tra il 1976 e il 1983 ha devastato l'Argentina. Abbiamo avuto il privilegio di vivere a Buenos Aires un momento storico di memoria collettiva, un riconoscimento del valore della lotta che Hebe ha condotto in prima linea per oltre 40 anni ogni giovedì, sotto la pioggia o il sole cocente, in piazza di fronte la Casa Rosada, sede del governo del paese. In quella stessa piazza abbiamo respirato la rabbia ancora viva di chi ha visto sparire i propri figli e riconosciuto l’attitudine alla resistenza delle nuove generazioni che, in un paese devastato da problemi economici e sociali, non perdono la forza di manifestare il proprio #dissenso. È ancora più importante per noi raccontare quanto abbiamo vissuto proprio oggi, nel giorno in cui l’ultra-destra torna al governo in #argentina con l’elezione del reazionario Javier Milei. Abbiamo visto che esiste un’Argentina diversa, che non si è arresa di fronte alla violenza inumana del potere, e che prova a costruire ogni giorno alternative politiche fondate sulla giustizia sociale.
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