L'inchiesta di Maurizio Torrealta che prende le mosse dalle dichiarazioni di Jim Brown , veterano di guerra, partecipante a Desert Storm e fondatore dell'Organizzazione di Veterani Gulf Watch Intelligent Networking System. L'accusa del veterano è la seguente: “I militari americani assieme ai loro alleati hanno sganciato una bomba nucleare di circa cinque Chilotoni di potenza, nell'area di Bassora in Iraq. L'arma, anche chiamata bomba nucleare a potenza variabile, è essenzialmente una bomba a penetrazione ad alta efficienza, quando viene sganciata penetra all'interno dell'obiettivo, in questo caso è penetrata all' interno del terreno ed è esplosa là dentro. Viene anche utilizzata per rendere inaccessibili certe aree. Significa in pratica che l' intera area viene irradiata di radiazioni“. L'accusa è difficilmente verificabile, come ammette lo stesso Maurizio Torrealta, ma vi sono alcuni dati di fatto che potrebbero trovare una risposta nella possibile esplosione. Le ricerche della redazione di RaiNews24 hanno rilevato che l'unico evento sismico avvenuto durante i 43 giorni di Desert Storm è stato un evento di magnitudo 4.2 scala Richther ed è stato registrato proprio nella zona descritta da Jim Brown tra la città di Bassora e il confine con l'Iran . E' catalogato con il numero 342793 è avvenuto il 27 di Febbraio del 1991 , proprio l'ultimo giorno del conflitto, alle ore 13:39. Il fenomeno è stato registrato da 9 centri sismici, 2 in Iran, 4 in Nepal , uno in Canada ,uno in Svezia ed uno in Norvegia , questi due ultimi hanno anche misurato l'intensità dell esplosione di circa Magnitudo 4.2. La sua profondità viene collocata nel primo livello superficiale che fa da 0 a 33 km. Un sisma coerente con l'esplosione di un ordigno di cinque chilotoni. L'incredibile aumento nella zona di Bassora della mortalità per tumore può in genere essere ricondotta al fatto che nel 1991, per la prima volta, sono state utilizzate le armi ad uranio impoverito, ma potrebbe non essere sufficiente e allora le radiazioni di un ordigno nucleare potrebbero essere la spiegazione. L'inchiesta, già disponibile sul sito di RaiNews24,di sicuro non porta alcun elemento conclusivo ma può essere il punto di partenza per un lavoro investigativo più diffuso perchè, come dichiara Torrealta, “quando un'ipotesi, non palesemente falsa, è di così drammatica rilevanza sociale, parlarne è molto meglio che tacerne“.
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