Ugo Foscolo è un uomo in fuga. Da Zante a Venezia, da Venezia all’Italia napoleonica, da questa all’Inghilterra dove morirà. Ma più Foscolo resta catturato nei dilemmi dell’età della Rivoluzione della Restaurazione, più gli si chiarisce un punto di riferimento ideale: l’eredità di bellezza e virtù che ci viene dalla classicità greco-latina. Così la poesia assume una funzione civile insostituibile. Il neoclassicismo diventa in lui prassi politica. Il luogo delle riprese è Venezia, con la sua bellezza fuori del tempo, e in particolare la casa della famiglia Foscolo, il Museo storico navale, e la tomba di Canova (artista per molti versi “parallelo“ a Foscolo) nella Basilica dei Frari.
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