Conversazione sulle figure femminili nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni Cinquanta. Conferenza di Andrea Malaguti (University of Massachusetts), in dialogo con Alessandra Calanchi, (Università di Urbino) A pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, mentre l'Italia cerca una sua rifondazione culturale e il suo cinema propone quindi una serie di figure femminili positive e coerenti, Michelangelo Antonioni, coi suoi primi film, ritrae invece dei personaggi femminili più sfaccettati e complessi, che mettono in discussione la percezione sociale delle donne e la loro immagine cinematografica. Paola in “Cronaca di un amore“ (1950), Clara Manni ne “La signora senza camelie“ (1953) e le cinque torinesi de “Le amiche“ (1955) sono “la faccia attiva della crisi“ (Giorgio Tinazzi), una crisi che, anche dopo anni di trasformazioni cruciali, riverbera in qualche modo anche nella società italiana di oggi. Andrea Malaguti insegna Italian and Film Studies alla University of Massachusetts ad Amherst, negli Stati Uniti. Si è occupato molto di narrativa e di poesia del Novecento, soprattutto di Giorgio Caproni, e di Michelangelo Antonioni, con un volume che dà un po' origine alla conversazione: “Straniere a se stesse: figure femminili e stilistica visuale nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni Cinquanta“ (Galaad, 2018). Alessandra Calanchi (PhD) è stata per oltre vent’anni docente di Letteratura e Cultura Angloamericana presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Studiosa di crime fiction e di sound studies, ha pubblicato diversi saggi e volumi e partecipato a numerosi convegni internazionali. Si è occupata di cinema in “American Movies Mon Amour“ (Oakmond, 2020, con Postfazione di Andrea Malaguti) e di romanzo utopico in “Trent’anni su Marte. Contro-narrazioni dell’invasione aliena“ (Mimesis, 2023). Attualmente lavora come traduttrice e ricercatrice indipendente, affidando i suoi pensieri e progetti alla rivista online “Giro di vite. Segnali dalle città invisibili” e al canale youtube @donnechevengonodamarte. A cura del Servizio Biblioteche e Archivi
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