Dall'Iliade “Non fuggo più davanti a te, figlio di Peleo, come or oracorsi tre volte intorno alla grande rocca di Priamo,e non seppi sostenere il tuo assalto; adesso il cuore mi spingea starti a fronte, debba io vincere o essere invochiamo gli dèi: essi i miglioritestimoni saranno e custodi dei patti;io non intendo sconciarti orrendamente, se Zeusmi darà forza e riesco a strapparti la vita;ma quando, o Achille, t’abbia spogliato l’inclite armi,renderò il corpo agli Achei: e anche tu fa’ così“.E guardandolo bieco, Achille piede rapido disse:“Ettore, non mi parlare, maledetto, di patti:come non v’è fida alleanza fra uomo e leone,e lupo e agnello non han mai cuori concordi,ma s’odiano senza riposo uno con l’altro,così mai potrà darsi che ci amiamo io e te; fra di noinon saran patti, se prima uno, caduto,non sazierà col sangue Ares, il guerriero bravura ricorda; ora sì che tu deviesser perfetto con l’asta e audace a l
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