Nel libro l’autore esamina uno dei lasciti spirituali meno esplorati della produzione intellettuale di Gurdjieff: la scienza dell’Idiotismo. Durante le cene con i suoi allievi, il Maestro proponeva brindisi a diversi Idioti. Il termine idiota era inteso nel suo significato greco originario: l’essere egocentrico che presta la sua attenzione a ciò che gli è proprio, e di conseguenza si disinteressa di ciò che è comune a tutti. Nell’idiotismo il maestro distingue 21 tipi che compongono i 21 gradini di una scala spirituale che va dall’Idiota ordinario fino all’Idiota che occupa il gradino più elevato: Dio. Questo prezioso saggio interpreta essenza e implicazioni del simbolismo spirituale dei 21 gradini della scala gurdjieffiana degli idioti. Non si tratta semplicemente di diversi tipi psicologici, gli Idioti vanno intesi come esempi diversi di trascendenza: sono rappresentati come gradini di una scala, ogni gradino introduce al seguente e la loro sequenza rende conto delle tappe successive dell’evoluzione spirituale. Infatti i gradini sono messi in rapporto con altrettanti ostacoli da superare sul cammino della liberazione dalle diverse forme di egoismo ed edonismo. Questa opera illumina un aspetto finora scarsamente conosciuto dell’insegnamento del maestro, ma offre anche un contributo determinante alla spiritualità occidentale giudaico-cristiana in rapporto alle sue origini tradizionali, alla sua precisione e al suo carattere inclusivo.
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